domenica 16 ottobre 2011

Muovendo i primi passi su PubMed...

Scrivo qui, sul mio blog -non molto attivo ultimamente- il mio primo approccio a PubMed, il motore di ricerca medica, nella speranza che un giorno possa essere utile a qualcun' altro disadattato che, come me, non capisce molto delle tecnologie e dei servizi che internet offre.
Passo per passo spiegherò cosa ho fatto, premettendo che sul sito vi sono moltissime guide, tutorials e affini che istruiscono l'utente all'utilizzo del sito e tutti possono fruirne facilmente, a patto di conoscere l'inglese.
  1. Anzitutto, PubMed è un sito che non richiede iscrizioni, chiunque vi può accedere, basta andare al sito: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/guide/, oppure digitare "PubMed" sulla stringa di ricerca di Google; il primo dei risultati che troverete sarà il motore di ricerca medica che si autodefinisce:
    "The National Center for Biotechnology Information advances science and health by providing access to biomedical and genomic information."
    E quando dice "nazionale" intende "statunitense".
  2. Sulla homepage si trova in alto una stringa di ricerca, molto intuitiva nell'utilizzo, nella quale l'utente può semplicemente digitare le parole chiave che gli sono necessarie nella ricerca; io, ad esempio ho riercato le parole chiave "Headache" (in inglese è meglio, ovviamente, considerando che il sito è statunitense e la gran parte della pubblicazione scientifica viene oggi fatta in inglese). Al momento in cui ho fatto tale ricerca il numero dei testi in cui erano presenti tali parole erano 54854, un numero di articoli troppo alti per poterli controllare manualmente.
  3. E' a questo punto che PubMed ci offre la possibilità di selezionare gli articoli che più ci interessano semplicemente andando a utilizzare lo strumento "Limits" -subito al di sotto della stringa di ricerca- il quale ci permette di selezionare quei parametri che riteniamo utili alla nostra ricerca in modo da restringere il campo e avvicinarci allo scopo.
    Per la mia ricerca ho selezionato:
    -in Dates: articoli pubblicati nell'ultimo anno
    -in Type of Articles: Comparative study, Controlled clinical trial
    -in Subsets: Complementary medicine
    -in Language: english
    Ho così ottenuto 10 risultati netti, un numero di articoli più maneggevole.
  4. Supponendo che il mio interesse ricadesse esattamente sull'articolo 5 intitolato: "Subjective well-being in patients with chronic tension-type headache: effect of acupuncture, physical training and relaxation training" per aprirlo in genere nella colonna a destra in alto c'è un link di riferimento, della rivista che pubblica l'articolo, che posso cliccare per vedere se è un "free full text" cioè un testo completo aperto alla lettura del pubblico gratuitamente, cioè, senza dover pagare né l'articolo né l'abbonamento alla rivista. Purtroppo nel mio caso non lo è, quindi in teoria potrei leggere l'articolo solo facendo un account sul sito della rivista e pagando una somma, spesso non esigua, per scaricare il testo. Ho comunque la possibilità di controllare se tale articolo si trova su una rivista alla quale il mio ateneo è abbonato e ha quindi un accesso all'articolo gratuitamente per me, che sono un'utente di UniFi.
  5. Per controllare se UniFi era abbonata a tale rivista -poichè sono a casa e quindi non accedo tramite i computer di facoltà che sono già provvisti di accesso alle riviste a cui l'università è abbonata- ho provato ad accedere con il sistema del Proxy (grossolanamente: è un sistema per collegare il mio pc di casa alla rete di ateneo e quindi avere anche la possibilità di accedere alle riviste a cui è abbonato). Per impostare il proxy server dovete modificare le opzioni del vostro browser, se come me, avete Firefox, dovete andare su Opzioni-> Avanzate->Rete-> sotto Determina come Firefox si collega ad internet cliccate Impostazioni e selezionate "configurazioni manuale del proxy" nella stringa subito sottostante dovete inserire "proxy-auth.unifi.it" e nella porta: "8888".
    Adesso, aggiornando la pagina a cui ero rimasta di PubMed mi si è aperta la finestra che mi si apre ogni volta che accedo ad internet dalla facoltà, in cui devo inserire la mia matricola e la mia password. Dopo aver inserito i miei dati ho ricliccato sul link della rivista in alto a destra, sulla pagina PubMed, e stavolta ho potuto scaricare l'articolo che mi interessava!
Tenedo presente il sistema del proxy è quindi chiaro che il numero di riviste scientifiche a cui si può accedere molto più ampio, e corrisponde a quelle riviste alle quali il nostro ateneo è abbonato.

Mentre scrivevo questo post e dopo aver letto questi due post del Prof. Formiconi
http://iamarf.org/2011/04/29/assignment-6-letteratura-scientifica-5-open-access/
http://iamarf.org/2011/09/22/i-signori-della-scarsita/ non mi è stato possibile non indignarmi con tutti quei professori, nostri docenti universitari e non editori di riviste scientifiche, che ci rendono difficile, se non impossibile reperire materiale didattico da loro proiettato durante le lezioni; sto parlando delle famigerate SLIDES.
Gran parte dei nostri docenti, io non capisco bene il motivo (eccetto magari quando si tratta di forme di copyright) non caricano sui siti di facoltà o non rendono disponibili in segreteria le slide che proiettano durante le lezioni e che spesso contengono le informazioni che ci sono necessarie per lo studio. Parliamoci chiaro, non si tratta di informazioni non reperibili su altri testi, si tratta di informazioni che dobbiamo conoscere solo in quella forma, secondo la ben nota formula studentesca: "ah, quell'argomento fattelo sulle sue slide, che il/la prof. lo vuole sapere così".
Dunque, alla fine della lezione capita spesso che un piccolo stuolo di studenti, pennetta usb-muniti, si accalchi intorno al pc dell'aula per la rincorsa disperata alle slide, prima che il prof scappi con il suo materiale didattico. Altre volte è accuduto, per lo meno al mio anno, che gli studenti fossero costretti a prendere un appunto durante gli orari di colloquio e pregare il prof di cedergli le slide. Fortunatamente, gran parte degli studenti che per primi riescono a ottenere tale materiale lo caricano (qualora sia permesso dal copyright e dai docenti stessi, ci tengo a precisare) su siti, vedi MedWiki, che basandosi su un sistema di archiviazione online di file permette a tutti gli altri sfortunati studenti che, per un motivo o per un altro, non hanno preso le slide, di scaricarle facilmente dal sito.
Adesso io mi chiedo: perché i prof non li caricano sui siti di facoltà o non lo rendono reperibile in segreteria? perché devono farlo gli studenti che già pagano ( e non vengono pagati) per avere una formazione che già di per sé non comprende neanche i libri di testo? In questo modo, sebbene molto più blando, non stanno anche loro in qualche modo "impedendo un libero scambio dei prodotti dell'ingnegno" (citando il prof. Formiconi)?
Se qualcuno ha una risposta plausibile, lo invito a darmela.

Nel frattempo, nella speranza che un giorno il mio post possa essere utile a chiunque voglia usare PubMed, o anche alla me stessa del futuro lascio il mondo degli articoli scientifici per quello dei romanzi.

lunedì 15 febbraio 2010

LA PRIMA COSA BELLA

Ieri sera ho visto questo film (bellissimo) e non posso assolutamente non consigliare a tutti di andare a vederlo! Sono rimasta così piacevolmente colpita dalla bellezza di questa commedia che devo assolutamente parlarne. Sospettavo che Virzì fosse un buonissimo regista, soprattutto a confronto con i rivali della disastrata industria cinematografica italiana, ma adesso ho la certezza che sia geniale o almeno "poetico".
La vicenda del film non è certo straordinaria; è la vita di una famiglia un po' scapestrata nella Livorno degli anni '60-'70, raccanontata parallelamente alla vita cui sono giunti i protagonisti ai nostri giorni.
Il fatto è che i personaggi sono così reali che sembra quasi di conoscerli, o per lo meno di riconoscersi in loro. Forse sono un po' offuscata dalla piacevole sensazione che ho provato guradando questo film, ma mi va di dare solo giudizi positivi su tutto: bella la sceneggiatura, bellissima e realistica l'ambientazione, ottimi attori e bella colonna musicale.
Generalmente non mi piace creare aspettative su qualche film o libro che ho già visto o letto, perchè le aspettative in genere sono fatte per essere deluse, però mi sento di dire che è uno dei più bei film che ho visto al cinema negli ultimi anni.

martedì 26 gennaio 2010

ANIMALI

E alla fine, mi sono armata di fazzolettini e sono andata a vedere "Hachiko". Già, perchè se anche il finale era scontato e la trama risaputa, anche io-come molti altri- soggiacio al potere del cane e del gatto e di ogni altro animale domestico e non.
Premetto che tutto quello che posso dire in questo post non prescinde dal mio amore viscerale per gli animali, che talvolta sconfina nell'idiozia. Già, perchè io sono una di quelle persone che uscendo di casa saluta il proprio gatto e il proprio cane e quando telefona a casa ai genitori (essendo studentessa fuori sede) chiede puntualmente notizie dei suoi animaletti. Specifico: mi dissocio totalmente da quei comportamenti consumistici che comprendono acquisti di cifre considerevoli per abbellire i propri cuccioli come se fossero delle bambole da esposizione.
Quello che mi chiedo è: perchè ci sbattiamo tanto quando sentiamo un cucciolo guaire o un gattino miagolare?! Cosa hanno di speciale gli animali da intenerirci tanto? Sembra assurdo, dato che ci sono problemi ben più gravi del cercare coperte per i canili o nutrire tutti i randagi del quartiere.
Mi sono fatta questa domanda molte volte e molte volte mi sono sentita anche in colpa perchè a volte riesco a preoccuparmi più per un gatto investito da una macchina che per altri problemi, ben più gravi.
Leggendo un articolo su La Repubblica, il giornalista affermava che la passione del mondo occidentale per gli animali derivi dal fatto che fondamentalmente l'uomo d'oggi invidia l'animale perchè non è affannato da preoccupazioni e vive ogni giorno beatamente (citando, fra le altre cose, Nietzsche). Può essere uno spunto interessante; ad esempio, mio padre tutte le sere tornando a casa dopo una giornata di lavoro, e vedendo il gatto sul divano che dorme, si avvicina a lui, lo accarezza e intenerito dice: "come vorrei fare la tua vita!".
Sicuramente però, non è per questo, che ogni giorno da dieci anni a questa parte, esce tre volte al giorno con il cane per farlo passeggiare o lo ha portato decine di volte dai veterinari per i suoi cronici problemi di salute. Penso che amiamo tanto i nostri animali, al punto da farli diventare membri della famiglia, perchè hanno la capacità di dare tutti se stessi per molto poco. Penso che sia la loro capacità di amare incondizionatamente che ci rende succubi di loro; non si arrabbiano se li sgridi ripetutamente, non si dimenticano di te anche se tu ti dimentichi di loro, riconoscono il padrone e lo difendono e non si preoccupano di quello che siamo, non ci giudicano.

- Non si cura di chiedersi se abbiate torto o ragione; non gli interessa se abbiate fortuna o no, se siete ricco o povero, istruito o ignorante, santo o peccatore. Siete il suo compagno e ciò gli basta. Egli sarà accanto a voi per confortarvi, proteggervi e dare, se occorre, per voi, la sua vita. Egli vi sarà fedele nella fortuna come nella miseria. - J. K. Jerome

-Dicono che gli animali non hanno un'anima... bè, io non ci credo. Se avere un'anima significa essere in grado di provare amore, fedeltà e gratitudine, allora gli animali sono migliori di tanti esseri umani. - J. Herriot


sabato 4 aprile 2009

Delightful, my delicious!

Ciao ragazzi, non ci posso credere sono anche riuscita a svolgere l'assignement 2 del prof...sto diventando un piccolo genietto dell'informatica, quindi se volete
"appropriarvi" dei miei siti preferiti potrete farlo alla pagina http://delicious.com/arixari
Ovviamente ieri sera per festeggiare l'evento sono uscita con le mie amiche e mi sono concessa una delle cose che adoro di più: tequila sale e limone...!ma il bello è che la tequila era piccante! vi giuro che era buonissima! provate per credere!
Ci aggiorniamo.CiAo

mercoledì 25 marzo 2009

Primo compito svolto!

Ok, ce la posso fare, non è facile, ma ce la posso fare!

Come potrete capire ho appena svolto il primo "assignement" datoci dal prof., e nonostante le prime incertezze credo di averlo fatto bene. Sono stata piuttosto severa di voti e ho elencato un 'unica attività. Ma del resto voi che attività avete elencato??datemi consigli,li accetto volentieri!

Bene, ci aggiorniamo in seguito. Arrivederci ciurma.

giovedì 5 marzo 2009

Primissimo post!

Ciao!
Questo è il primo, in assoluto il primo, post che scrivo
su un blog! Grazie al discorso introduttivo del professor Formiconi mi voglio separare da quel 20% degli studenti che costituiscono lo "zoccolo duro" del corso di informatica! -ammesso che questo sarà mai possibile!- e voglio provare a fare un blog decente. Fatemi gli auguri!